
In tale processo, conosciuto come "revival", sono intervenuti elementi politici, sociologici e storici che hanno mutato profondamente la precedente danza Dasi Attam: la cosiddetta "yogizzazione", l'utilizzo del teatro, dei costumi e l'epurazione dei testi e dei temi esecutivi considerati politicamente e storicamente "scomodi".
Ad oggi il bharatanatyam è una riformulazione stilistica che convive in India accanto ad altre ipotesi di ricodifica dell'antica danza templare (come ad esempio il Bharata Nrittyam) ed è solo uno degli otto e più (a seconda delle catalogazioni) stili di danza neo-classica dell'India riemersi nel secolo scorso.
Danza solista tra le più complesse, richiede lunghi anni di apprendimento di un disciplina rigorosa che alterna Grazia (Laasya) e Vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Caratteristiche stilistiche sono: la precisione lineare dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici.
La danza Bharata Natyam rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro espressione sapiente in una forma artistica che unisce sinergicamente e magistralmente tutte le arti classiche del subcontinente.
(Marialuisa Sales)